Autore: admin
Dopo il successo della prima fase della battaglia contro la scuola-quiz, siamo al secondo tempo della partita, con lo sciopero degli scrutini indetto dai Cobas per il 14-15 giugno in tutte le Regioni, tranne Marche e Puglia (9-10 giugno), Veneto (10-11 giugno), Liguria e prov.Bolzano (16-17 giugno).
Sarà uno sciopero contro la scuola-miseria, per la cancellazione dei tagli degli organici, l’assunzione dei precari su tutti i posti vacanti e disponibili, l’apertura immediata della trattativa per il contratto con adeguati aumenti salariali, l’inserimento nella Finanziaria delle somme per la restituzione degli scatti di anzianità scippati, contro lo strapotere dei presidi-padroni, per la restituzione a tutti del diritto di assemblea. In continuità con la lotta di questi giorni sarà anche uno sciopero per la fine della pratica illegale dei quiz Invalsi in orario di lezione, l’eliminazione degli indovinelli nell’esame di Terza Media e per impedire l’introduzione dei quiz anche nell’Esame di Maturità delle superiori dal prossimo anno, come minacciato da Gelmini.
E contro questo sciopero si stanno scatenando i presidi-padroni per danneggiare una agitazione che mettera’ in forse i tempi di scrutini ed esami, visto il sovrapporsi dei Referendum (12 e 13 giugno) che bloccheranno le attività delle scuole proprio nella fase finale della ‘valutazione’. La fantasia dei “dittatori scolastici” si sbizzarrisce ancora una volta e nella logica padronale che li fa sentire proprietari delle scuole, in dispregio degli organi collegiali, degli studenti e delle famiglie, essi vorrebbero decretare in assoluta solitudine l’anticipazione del termine delle lezioni, buttando studenti ed insegnanti fuori dalle aule a volte addirittura dal 1° giugno, con la connivenza del MIUR e degli Uffici scolastici regionali e provinciali che fingono di non vedere.
Ma se i presidi-padroni si adeguano alla svendita della scuola pubblica e se fanno sostenitori, i Cobas non ci stanno ed hanno inviato ad essi, agli Uffici scolastici Regionali, a quelli provinciali formale diffida, invitando i presidi che hanno anticipato la data degli scrutini e/o il termine delle lezioni, a ristabilire la legalita’ delle operazioni.
E’ fuorilegge, oltre che antisindacale, ogni spostamento degli scrutini a prima della fine delle lezioni (cosi’ come stabilita nel calendario scolastico per le singole Regioni) per di impedire o limitare il diritto di sciopero: dunque i Cobas, oltre a diffidare i presidi che fanno i padroni, invitano gli Organi collegiali a non assumere delibere in tal senso, che, oltre ad attaccare il diritto di sciopero, non rispettano il diritto degli alunni/e all’intero anno scolastico e a una corretta valutazione solo alla fine reale di esso.
In sede sono disponibili i Manifesti
Dopo il successo della prima fase della battaglia contro la scuola-quiz, siamo al secondo tempo della partita, con lo sciopero degli scrutini indetto dai Cobas per il 14-15 giugno in tutte le Regioni, tranne Marche e Puglia (9-10 giugno), Veneto (10-11 giugno), Liguria e prov.Bolzano (16-17 giugno).
Sarà uno sciopero contro la scuola-miseria, per la cancellazione dei tagli degli organici, l’assunzione dei precari su tutti i posti vacanti e disponibili, l’apertura immediata della trattativa per il contratto con adeguati aumenti salariali, l’inserimento nella Finanziaria delle somme per la restituzione degli scatti di anzianità scippati, contro lo strapotere dei presidi-padroni, per la restituzione a tutti del diritto di assemblea. In continuità con la lotta di questi giorni sarà anche uno sciopero per la fine della pratica illegale dei quiz Invalsi in orario di lezione, l’eliminazione degli indovinelli nell’esame di Terza Media e per impedire l’introduzione dei quiz anche nell’Esame di Maturità delle superiori dal prossimo anno, come minacciato da Gelmini.
E contro questo sciopero si stanno scatenando i presidi-padroni per danneggiare una agitazione che mettera’ in forse i tempi di scrutini ed esami, visto il sovrapporsi dei Referendum (12 e 13 giugno) che bloccheranno le attività delle scuole proprio nella fase finale della ‘valutazione’. La fantasia dei “dittatori scolastici” si sbizzarrisce ancora una volta e nella logica padronale che li fa sentire proprietari delle scuole, in dispregio degli organi collegiali, degli studenti e delle famiglie, essi vorrebbero decretare in assoluta solitudine l’anticipazione del termine delle lezioni, buttando studenti ed insegnanti fuori dalle aule a volte addirittura dal 1° giugno, con la connivenza del MIUR e degli Uffici scolastici regionali e provinciali che fingono di non vedere.
Ma se i presidi-padroni si adeguano alla svendita della scuola pubblica e se fanno sostenitori, i Cobas non ci stanno ed hanno inviato ad essi, agli Uffici scolastici Regionali, a quelli provinciali formale diffida, invitando i presidi che hanno anticipato la data degli scrutini e/o il termine delle lezioni, a ristabilire la legalita’ delle operazioni.
E’ fuorilegge, oltre che antisindacale, ogni spostamento degli scrutini a prima della fine delle lezioni (cosi’ come stabilita nel calendario scolastico per le singole Regioni) per di impedire o limitare il diritto di sciopero: dunque i Cobas, oltre a diffidare i presidi che fanno i padroni, invitano gli Organi collegiali a non assumere delibere in tal senso, che, oltre ad attaccare il diritto di sciopero, non rispettano il diritto degli alunni/e all’intero anno scolastico e a una corretta valutazione solo alla fine reale di esso.
Dopo il successo della prima fase della battaglia contro la scuola-quiz, siamo al secondo tempo della partita, con lo sciopero degli scrutini indetto dai Cobas per il 14-15 giugno in tutte le Regioni, tranne Marche e Puglia (9-10 giugno), Veneto (10-11 giugno), Liguria e prov.Bolzano (16-17 giugno).
Sarà uno sciopero contro la scuola-miseria, per la cancellazione dei tagli degli organici, l’assunzione dei precari su tutti i posti vacanti e disponibili, l’apertura immediata della trattativa per il contratto con adeguati aumenti salariali, l’inserimento nella Finanziaria delle somme per la restituzione degli scatti di anzianità scippati, contro lo strapotere dei presidi-padroni, per la restituzione a tutti del diritto di assemblea. In continuità con la lotta di questi giorni sarà anche uno sciopero per la fine della pratica illegale dei quiz Invalsi in orario di lezione, l’eliminazione degli indovinelli nell’esame di Terza Media e per impedire l’introduzione dei quiz anche nell’Esame di Maturità delle superiori dal prossimo anno, come minacciato da Gelmini.
E contro questo sciopero si stanno scatenando i presidi-padroni per danneggiare una agitazione che mettera’ in forse i tempi di scrutini ed esami, visto il sovrapporsi dei Referendum (12 e 13 giugno) che bloccheranno le attività delle scuole proprio nella fase finale della ‘valutazione’. La fantasia dei “dittatori scolastici” si sbizzarrisce ancora una volta e nella logica padronale che li fa sentire proprietari delle scuole, in dispregio degli organi collegiali, degli studenti e delle famiglie, essi vorrebbero decretare in assoluta solitudine l’anticipazione del termine delle lezioni, buttando studenti ed insegnanti fuori dalle aule a volte addirittura dal 1° giugno, con la connivenza del MIUR e degli Uffici scolastici regionali e provinciali che fingono di non vedere.
Ma se i presidi-padroni si adeguano alla svendita della scuola pubblica e se fanno sostenitori, i Cobas non ci stanno ed hanno inviato ad essi, agli Uffici scolastici Regionali, a quelli provinciali formale diffida, invitando i presidi che hanno anticipato la data degli scrutini e/o il termine delle lezioni, a ristabilire la legalita’ delle operazioni.
E’ fuorilegge, oltre che antisindacale, ogni spostamento degli scrutini a prima della fine delle lezioni (cosi’ come stabilita nel calendario scolastico per le singole Regioni) per di impedire o limitare il diritto di sciopero: dunque i Cobas, oltre a diffidare i presidi che fanno i padroni, invitano gli Organi collegiali a non assumere delibere in tal senso, che, oltre ad attaccare il diritto di sciopero, non rispettano il diritto degli alunni/e all’intero anno scolastico e a una corretta valutazione solo alla fine reale di esso.
In sede sono disponibili i Manifesti
Si è concluso oggi con grande successo il primo tempo della partita contro gli ignobili quiz Invalsi e la scuola ad indovinelli. L’indignazione contro questa degenerazione dell’insegnamento si è espressa in mille forme da parte dei docenti, degli studenti, dei genitori: alle superiori almeno il 20% della categoria e degli studenti si è sottratto a ricatti e minacce (il dato fornito da Gelmini è ridicolo: si riferisce solo alle 2000 classi-campione, con circa 50 mila studenti, dove i quiz sono stati gestiti dagli ispettori ministeriali; ma è tra gli altri 2 milioni e 150 mila che si è svolta la protesta); alle medie e alle elementari le cifre sono state minori perché molti Collegi avevano deliberato ad inizio anno o perché i quiz Invalsi sono stati imposti come obbligatori alla prova di Terza Media, ma comunque il malcontento è stato diffusissimo. Un ruolo assai negativo lo hanno giocato in tante scuole i presidi-padroni, convinti oramai dal MIUR di essere i proprietari degli istituti e di poter cancellare gli organi collegiali. Questi DS (dittatori scolastici) ne hanno fatte di tutti i colori per costringere docenti e studenti a svolgere i grotteschi e distruttivi quiz, che insultano la scuola pubblica e ogni didattica di qualità e che vorrebbero annullare ogni serio insegnamento per addestrare gli studenti a indovinelli da Settimana Enigmistica. A tanti docenti è stato impedito fisicamente di entrare nelle proprie classi, alcuni hanno addirittura dovuto chiamare i carabinieri per poter fare lezione, altri sono stati sostituiti da bidelli ed addetti di segreteria. Gli studenti sono stati spesso ammassati in aula magna, dove qualche docente servizievole ha “somministrato” l’amara medicina; in molte scuole sono usciti dalle classi o hanno consegnato in bianco; e in altrettante, i presidi-padroni hanno minacciato gli studenti che non svolgevano i quiz di “denuncia penale” o addirittura li hanno sospesi in massa. Perseguiremo legalmente queste orripilanti forme di “fascismo scolastico”: e d’ora in poi tali dichiarazioni di guerra ai docenti, agli studenti e alla democrazia avranno adeguate risposte sindacali e politiche. Tanti genitori, infine, hanno tenuto i figli a casa per non sottoporli al grottesco carrozzone quizzarolo. Comunque, malgrado l’indegna esibizione di muscoli dei nuovi padroni e il gravissimo deficit di democrazia sindacale, che ci ha impedito di svolgere assemblee nelle scuole, la nostra campagna ha smascherato la colossale truffa. Tutti i mass-media hanno dato grande spazio ad un argomento non semplice per i non-addetti ai lavori, con editoriali, interviste, pagine di commenti e valutazione, ove, in gran parte si è espressa la preoccupazione generale per l’avanzare di una scuola-miseria supportata dalla scuola-quiz. E con questo conforto ci prepariamo ai Collegi di settembre, ove chiederemo ai docenti di rifiutare in massa i quiz in orario scolastico.
Ma prima c’è il secondo tempo della partita e si giocherà a giugno durante lo sciopero degli scrutini da noi indetto, che si svolgerà il 14-15 giugno in tutte le Regioni, tranne Marche e Puglia (9-10 giugno), Veneto (10-11 giugno), Liguria e prov.Bolzano (16-17 giugno).
Sarà uno sciopero contro la scuola-miseria, per la cancellazione dei tagli degli organici, per l’apertura immediata della trattativa per il contratto con adeguati aumenti salariali, per l’inserimento nella Finanziaria delle somme per la restituzione degli scatti di anzianità scippati, per l’assunzione dei precari su tutti i posti vacanti e disponibili, contro lo strapotere dei presidi-padroni, per la restituzione a tutti del diritto di assemblea. E in continuità con la lotta di questi giorni sarà anche uno sciopero per la fine della pratica illegale dei quiz Invalsi in orario di lezione e la eliminazione degli indovinelli nell’esame di Terza Media e per impedire l’introduzione della prova a quiz anche nell’Esame di Maturità delle superiori dal prossimo anno, come minacciato da Gelmini.
Si è concluso oggi con grande successo il primo tempo della partita contro gli ignobili quiz Invalsi e la scuola ad indovinelli. L’indignazione contro questa degenerazione dell’insegnamento si è espressa in mille forme da parte dei docenti, degli studenti, dei genitori: alle superiori almeno il 20% della categoria e degli studenti si è sottratto a ricatti e minacce (il dato fornito da Gelmini è ridicolo: si riferisce solo alle 2000 classi-campione, con circa 50 mila studenti, dove i quiz sono stati gestiti dagli ispettori ministeriali; ma è tra gli altri 2 milioni e 150 mila che si è svolta la protesta); alle medie e alle elementari le cifre sono state minori perché molti Collegi avevano deliberato ad inizio anno o perché i quiz Invalsi sono stati imposti come obbligatori alla prova di Terza Media, ma comunque il malcontento è stato diffusissimo. Un ruolo assai negativo lo hanno giocato in tante scuole i presidi-padroni, convinti oramai dal MIUR di essere i proprietari degli istituti e di poter cancellare gli organi collegiali. Questi DS (dittatori scolastici) ne hanno fatte di tutti i colori per costringere docenti e studenti a svolgere i grotteschi e distruttivi quiz, che insultano la scuola pubblica e ogni didattica di qualità e che vorrebbero annullare ogni serio insegnamento per addestrare gli studenti a indovinelli da Settimana Enigmistica. A tanti docenti è stato impedito fisicamente di entrare nelle proprie classi, alcuni hanno addirittura dovuto chiamare i carabinieri per poter fare lezione, altri sono stati sostituiti da bidelli ed addetti di segreteria. Gli studenti sono stati spesso ammassati in aula magna, dove qualche docente servizievole ha “somministrato” l’amara medicina; in molte scuole sono usciti dalle classi o hanno consegnato in bianco; e in altrettante, i presidi-padroni hanno minacciato gli studenti che non svolgevano i quiz di “denuncia penale” o addirittura li hanno sospesi in massa. Perseguiremo legalmente queste orripilanti forme di “fascismo scolastico”: e d’ora in poi tali dichiarazioni di guerra ai docenti, agli studenti e alla democrazia avranno adeguate risposte sindacali e politiche. Tanti genitori, infine, hanno tenuto i figli a casa per non sottoporli al grottesco carrozzone quizzarolo. Comunque, malgrado l’indegna esibizione di muscoli dei nuovi padroni e il gravissimo deficit di democrazia sindacale, che ci ha impedito di svolgere assemblee nelle scuole, la nostra campagna ha smascherato la colossale truffa. Tutti i mass-media hanno dato grande spazio ad un argomento non semplice per i non-addetti ai lavori, con editoriali, interviste, pagine di commenti e valutazione, ove, in gran parte si è espressa la preoccupazione generale per l’avanzare di una scuola-miseria supportata dalla scuola-quiz. E con questo conforto ci prepariamo ai Collegi di settembre, ove chiederemo ai docenti di rifiutare in massa i quiz in orario scolastico.
Ma prima c’è il secondo tempo della partita e si giocherà a giugno durante lo sciopero degli scrutini da noi indetto, che si svolgerà il 14-15 giugno in tutte le Regioni, tranne Marche e Puglia (9-10 giugno), Veneto (10-11 giugno), Liguria e prov.Bolzano (16-17 giugno).
Sarà uno sciopero contro la scuola-miseria, per la cancellazione dei tagli degli organici, per l’apertura immediata della trattativa per il contratto con adeguati aumenti salariali, per l’inserimento nella Finanziaria delle somme per la restituzione degli scatti di anzianità scippati, per l’assunzione dei precari su tutti i posti vacanti e disponibili, contro lo strapotere dei presidi-padroni, per la restituzione a tutti del diritto di assemblea. E in continuità con la lotta di questi giorni sarà anche uno sciopero per la fine della pratica illegale dei quiz Invalsi in orario di lezione e la eliminazione degli indovinelli nell’esame di Terza Media e per impedire l’introduzione della prova a quiz anche nell’Esame di Maturità delle superiori dal prossimo anno, come minacciato da Gelmini.
Si è concluso oggi con grande successo il primo tempo della partita contro gli ignobili quiz Invalsi e la scuola ad indovinelli. L’indignazione contro questa degenerazione dell’insegnamento si è espressa in mille forme da parte dei docenti, degli studenti, dei genitori: alle superiori almeno il 20% della categoria e degli studenti si è sottratto a ricatti e minacce (il dato fornito da Gelmini è ridicolo: si riferisce solo alle 2000 classi-campione, con circa 50 mila studenti, dove i quiz sono stati gestiti dagli ispettori ministeriali; ma è tra gli altri 2 milioni e 150 mila che si è svolta la protesta); alle medie e alle elementari le cifre sono state minori perché molti Collegi avevano deliberato ad inizio anno o perché i quiz Invalsi sono stati imposti come obbligatori alla prova di Terza Media, ma comunque il malcontento è stato diffusissimo. Un ruolo assai negativo lo hanno giocato in tante scuole i presidi-padroni, convinti oramai dal MIUR di essere i proprietari degli istituti e di poter cancellare gli organi collegiali. Questi DS (dittatori scolastici) ne hanno fatte di tutti i colori per costringere docenti e studenti a svolgere i grotteschi e distruttivi quiz, che insultano la scuola pubblica e ogni didattica di qualità e che vorrebbero annullare ogni serio insegnamento per addestrare gli studenti a indovinelli da Settimana Enigmistica. A tanti docenti è stato impedito fisicamente di entrare nelle proprie classi, alcuni hanno addirittura dovuto chiamare i carabinieri per poter fare lezione, altri sono stati sostituiti da bidelli ed addetti di segreteria. Gli studenti sono stati spesso ammassati in aula magna, dove qualche docente servizievole ha “somministrato” l’amara medicina; in molte scuole sono usciti dalle classi o hanno consegnato in bianco; e in altrettante, i presidi-padroni hanno minacciato gli studenti che non svolgevano i quiz di “denuncia penale” o addirittura li hanno sospesi in massa. Perseguiremo legalmente queste orripilanti forme di “fascismo scolastico”: e d’ora in poi tali dichiarazioni di guerra ai docenti, agli studenti e alla democrazia avranno adeguate risposte sindacali e politiche. Tanti genitori, infine, hanno tenuto i figli a casa per non sottoporli al grottesco carrozzone quizzarolo. Comunque, malgrado l’indegna esibizione di muscoli dei nuovi padroni e il gravissimo deficit di democrazia sindacale, che ci ha impedito di svolgere assemblee nelle scuole, la nostra campagna ha smascherato la colossale truffa. Tutti i mass-media hanno dato grande spazio ad un argomento non semplice per i non-addetti ai lavori, con editoriali, interviste, pagine di commenti e valutazione, ove, in gran parte si è espressa la preoccupazione generale per l’avanzare di una scuola-miseria supportata dalla scuola-quiz. E con questo conforto ci prepariamo ai Collegi di settembre, ove chiederemo ai docenti di rifiutare in massa i quiz in orario scolastico.
Ma prima c’è il secondo tempo della partita e si giocherà a giugno durante lo sciopero degli scrutini da noi indetto, che si svolgerà il 14-15 giugno in tutte le Regioni, tranne Marche e Puglia (9-10 giugno), Veneto (10-11 giugno), Liguria e prov.Bolzano (16-17 giugno).
Sarà uno sciopero contro la scuola-miseria, per la cancellazione dei tagli degli organici, per l’apertura immediata della trattativa per il contratto con adeguati aumenti salariali, per l’inserimento nella Finanziaria delle somme per la restituzione degli scatti di anzianità scippati, per l’assunzione dei precari su tutti i posti vacanti e disponibili, contro lo strapotere dei presidi-padroni, per la restituzione a tutti del diritto di assemblea. E in continuità con la lotta di questi giorni sarà anche uno sciopero per la fine della pratica illegale dei quiz Invalsi in orario di lezione e la eliminazione degli indovinelli nell’esame di Terza Media e per impedire l’introduzione della prova a quiz anche nell’Esame di Maturità delle superiori dal prossimo anno, come minacciato da Gelmini.
Il decreto ripristina la possibilità di trasferimento da una provincia all´altra, con collocazione nella corrispondente fascia di appartenenza e con il punteggio spettante, previa cancellazione dalla graduatoria di provenienza.
Il termine di presentazione delle domande è stabilito in 20 giorni dalla pubblicazione sul sito internet del Ministero e cioè il 1° giugno 2011.
La consulenza per presentare le domanda si effettuerà tutti i giorni a partire da martedì 17 Maggio, dalle ore 16,30 alle ore 19,30.
E’ preferibile prenotarsi telefonando al n. 011334345 o scrivere una mail: cobas.torino@yahoo.it
La consulenza sarà effettuata al personale iscritto o che intende iscriversi.
- D.M. 44 del 12 Maggio 2011
- Domanda Aggiornamento/Trasferimento
- Allegato 1 : Tabella valutazione titoli (di cui all’art. 1 della legge N. 124 del 31 maggio 1999)
- Allegato 2: Tabella valutazione titoli (approvata con D.M. 27 del 15 Marzo 2007)
- Allegato 3: Valutazione titoli strumento musicale
- Allegato 4: equipollenze, perfezionamenti, e dottorati
- Allegato 5: Riserve
- Allegato 6: Precedenze
- Allegato 7: Note elenchi prioritari
- Allegato a: Scelta priorità sede
- Allegato b: Rinuncia posti di sostegno
Il decreto ripristina la possibilità di trasferimento da una provincia all´altra, con collocazione nella corrispondente fascia di appartenenza e con il punteggio spettante, previa cancellazione dalla graduatoria di provenienza.
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Sono stati pubblicati in data odierna i trasferimenti per i docenti delle scuole elementari trasferimenti provinciali trasferimenti nazionali
Sono stati pubblicati in data odierna i trasferimenti per i docenti delle scuole elementari trasferimenti provinciali trasferimenti nazionali
Ci siamo: il carrozzone Invalsi, con le ruote a terra, e i presidi-padroni hanno provato con minacce, imbrogli e blandizie a far svolgere nelle scuole gli ignobili, grotteschi e distruttivi quiz Invalsi, che insultano la scuola pubblica, ogni didattica di qualità, la professionalità dei docenti e qualsiasi serio apprendimento da parte degli studenti.
I quiz saranno usati per classificare le scuole, i docenti, gli studenti, e per differenziare gli stipendi degli insegnanti. In tutti i paesi dove questa assurda e penosa pratica è stata applicata (con una opposizione crescente che oramai li mette pesantemente in discussione dappertutto), la didattica è stata stravolta e, invece di insegnare sul serio le materie, i docenti sono stati costretti in modo umiliante e catastrofico a trasformarsi in addestratori da quiz, con libelli appositi (come quelli abominevoli che girano in questi giorni nelle scuole) e con pratiche da scuola-guida per la patente.
La nostra campagna ha smascherato, però, la colossale truffa. E il MIUR, vista la mala parata, ha scaricato i presidi-kamikaze, ammettendo con la Nota 2792 che ogni decisione sui quiz Invalsi deve essere “deliberata dal Collegio docenti” e che non ci sono obblighi per i docenti in assenza di tali delibere. Smascherata la truffa, molti presidi-kamikaze, diffidati in tante scuole dai COBAS dal procedere nelle illegalità, hanno usato, anche oggi, ogni tipo di pressione e minacce per costringere i docenti a collaborare.
Ciò malgrado, in molte scuole di Torino e provincia si è creato il caos: all’IIS Boselli le prove non sono state somministrate, lo stesso è successo in molte classi del Liceo S. “Copernico” ed in altre scuole. In moltissime altre scuole sono state somministrate ma, con parere unanime dei colleghi, non saranno corrette.
Ma la cose più “simpatica” (il che rende davvero grottesca la “forzatura” dei dirigenti scolastici e la validità stessa delle prove) è successa questi Istituti:
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all’ITC “Rosa Luxemburg”di Torino, un collega di diritto, sfidando un illegittimo ordine di “non servizio”, è entrato in classe durante la sua programmata ora di lezione (ore 11,00) ha interrotto le prove ed ha svolto normalmente la lezione. Quiz interrotti a metà
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all’IIS “Martinetti” di Caluso il Dirigente, d’imperio, ha convocato tutte le classi seconde in aula magna, ha “sequestrato” i registri di classe e, non avendo a disposizione insegnanti disposti a collaborare ha “invitato” (??) gli assistenti amministrativi a “somministrare” i Test. E’ evidente che tutto ciò invalida (o almeno dovrebbe, anche se oramai non ci scandalizza più nulla) le prove. Ma come, i Test, presentati dal ministro come uno strumento fondamentale per migliorare il livello degli studenti, somministrati e magari corretti dal personale di segreteria?? (con tutto il rispetto dovuto a questi lavoratori ci sembra che il loro compito sia un altro).
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all’IIS “Prever” di Pinerolo stessa cosa: test “somministrati” dal personale di segreteria con l’aggravante che alcuni insegnanti, nelle ore di lezione, hanno richiamato le loro classi, interrompendo le prove, e svolgendo normalmente la lezione.
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all’ISAA “Fobelli” di Crodo (VB) un insegnante è entrato nella sua classe, peraltro classe “campione” cioè con la presenza di un dirigente esterno nominato dall’Invalsi, ed ha invitato i “somministratori” ad allontanarsi dalla classe perché lui doveva svolgere normalmente le 2 ore di lezione. E così è stato, con buona pace del dirigente scolastico, del membro invalsi e del ministro.
Vorrebbero far crederci che questo sarà il sistema che “consentirà alle scuole di verificare l’efficacia didattica del sistema posto in essere da ciascuna”??. Ma ci facciano il piacere, hanno fatto perdere un giorno di lezione agli alunni (in un periodo importante dell’anno scolastico) per pagare l’ennesimo inutile Ente italiano
Ci siamo: il carrozzone Invalsi, con le ruote a terra, e i presidi-padroni hanno provato con minacce, imbrogli e blandizie a far svolgere nelle scuole gli ignobili, grotteschi e distruttivi quiz Invalsi, che insultano la scuola pubblica, ogni didattica di qualità, la professionalità dei docenti e qualsiasi serio apprendimento da parte degli studenti.
I quiz saranno usati per classificare le scuole, i docenti, gli studenti, e per differenziare gli stipendi degli insegnanti. In tutti i paesi dove questa assurda e penosa pratica è stata applicata (con una opposizione crescente che oramai li mette pesantemente in discussione dappertutto), la didattica è stata stravolta e, invece di insegnare sul serio le materie, i docenti sono stati costretti in modo umiliante e catastrofico a trasformarsi in addestratori da quiz, con libelli appositi (come quelli abominevoli che girano in questi giorni nelle scuole) e con pratiche da scuola-guida per la patente.
La nostra campagna ha smascherato, però, la colossale truffa. E il MIUR, vista la mala parata, ha scaricato i presidi-kamikaze, ammettendo con la Nota 2792 che ogni decisione sui quiz Invalsi deve essere “deliberata dal Collegio docenti” e che non ci sono obblighi per i docenti in assenza di tali delibere. Smascherata la truffa, molti presidi-kamikaze, diffidati in tante scuole dai COBAS dal procedere nelle illegalità, hanno usato, anche oggi, ogni tipo di pressione e minacce per costringere i docenti a collaborare.
Ciò malgrado, in molte scuole di Torino e provincia si è creato il caos: all’IIS Boselli le prove non sono state somministrate, lo stesso è successo in molte classi del Liceo S. “Copernico” ed in altre scuole. In moltissime altre scuole sono state somministrate ma, con parere unanime dei colleghi, non saranno corrette.
Ma la cose più “simpatica” (il che rende davvero grottesca la “forzatura” dei dirigenti scolastici e la validità stessa delle prove) è successa questi Istituti:
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all’ITC “Rosa Luxemburg”di Torino, un collega di diritto, sfidando un illegittimo ordine di “non servizio”, è entrato in classe durante la sua programmata ora di lezione (ore 11,00) ha interrotto le prove ed ha svolto normalmente la lezione. Quiz interrotti a metà
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all’IIS “Martinetti” di Caluso il Dirigente, d’imperio, ha convocato tutte le classi seconde in aula magna, ha “sequestrato” i registri di classe e, non avendo a disposizione insegnanti disposti a collaborare ha “invitato” (??) gli assistenti amministrativi a “somministrare” i Test. E’ evidente che tutto ciò invalida (o almeno dovrebbe, anche se oramai non ci scandalizza più nulla) le prove. Ma come, i Test, presentati dal ministro come uno strumento fondamentale per migliorare il livello degli studenti, somministrati e magari corretti dal personale di segreteria?? (con tutto il rispetto dovuto a questi lavoratori ci sembra che il loro compito sia un altro).
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all’IIS “Prever” di Pinerolo stessa cosa: test “somministrati” dal personale di segreteria con l’aggravante che alcuni insegnanti, nelle ore di lezione, hanno richiamato le loro classi, interrompendo le prove, e svolgendo normalmente la lezione.
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all’ISAA “Fobelli” di Crodo (VB) un insegnante è entrato nella sua classe, peraltro classe “campione” cioè con la presenza di un dirigente esterno nominato dall’Invalsi, ed ha invitato i “somministratori” ad allontanarsi dalla classe perché lui doveva svolgere normalmente le 2 ore di lezione. E così è stato, con buona pace del dirigente scolastico, del membro invalsi e del ministro.
Vorrebbero far crederci che questo sarà il sistema che “consentirà alle scuole di verificare l’efficacia didattica del sistema posto in essere da ciascuna”??. Ma ci facciano il piacere, hanno fatto perdere un giorno di lezione agli alunni (in un periodo importante dell’anno scolastico) per pagare l’ennesimo inutile Ente italiano