Aveva, autonomamente, aderito alla sperimentazione quadriennale della filiera senza aver convocato e sentito il collegio dei docenti: così la Dirigente dell’IIS Galilei Ferrari di Torino, dopo essere stata sconfessata dal collegio (che ha bocciato la contro-riforma) ha subito l’ulteriore “umiliazione” di vedersi revocare dallo stesso Ministero la sperimentazione (DECRETO DIPARTIMENTALE.R.0000226.08-02-2024.).
Riteniamo che l’azione portata avanti dalla dirigente rappresenta una grave violazione del diritto scolastico che prevede sempre la discussione e il voto del collegio dei docenti e del consiglio di Istituto, prima di comunicare al Ministero l’adesione a qualsiasi progetto e/o sperimentazione.
Le forzature per diventare “i primi della classe” non servono a nulla, anzi, come successo in questo caso, diventano un boomerang.
L’ennesimo tentativo ministeriale per separare la formazione pensata per il lavoro dall’istruzione tout court, asservendo il Sistema scolastico, ancora una volta, alle aziende creando percorsi sperimentali che dovrebbero realizzare gli obiettivi del “Piano nazionale “Industria 4.0”, a cui le Regioni possono aderire in base alle “esigenze specifiche del territorio” ovvero, in base agli interessi dei soggetti privati che ne condizionano le decisioni politiche, è fallito.
Così come è fallito il tentativo di eliminare il Les con il Liceo Made in Italy: le pochissime scuole che lo hanno promosso, anche se i dati sono ancora provvisori, non lo attiveranno per mancanza di iscrizioni.
Resta comunque il fatto che alcuni dirigenti, a partire da quella dell’IIS Galilei Ferrari di Torino, più realisti del re, dovrebbero perlomeno chiedere scusa ai docenti e alle famiglie per aver saltato tutti i passsaggi democratici previsti col risultato di vedersi bocciati dagli stessi docenti e dal Ministero.
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