Siamo un gruppo di persone che hanno deciso di non rimanere in silenzio e con questa lettera esprimiamo piena solidarietà al docente di Scienze Umane che ha reso pubblico quanto accaduto giovedì 10 novembre 2022 all’ITIS Ferrari di Susa. Per la seconda volta in un mese, un ingente numero di forze dell’ordine è entrato nell’Istituto bloccando gli studenti nelle aule, ostacolando lo svolgimento delle regolari lezioni e generando malessere, smarrimento e agitazione diffusa. Il tutto è avvenuto con la partecipazione attiva della Preside, del Vicepreside e di alcuni loro sottoposti che, a partire dai giorni seguenti, hanno provato a ‘suggerire’ la loro versione su quanto accaduto: hanno chiesto al professore di ritrattare la descrizione da lui fornita, hanno dato ai rappresentati degli studenti versioni diverse rispetto a circolari poi pubblicate, hanno organizzato una pressante raccolta firma tra il personale chiedendo di dissociarsi e chiesto di scrivere relazioni in cui si affermasse che nessun studente si fosse sentito male (al contrario di quanto invece raccontano molti ragazzi).
Condividiamo con il professore l’idea che la scuola sia un presidio di democrazia e che l’educazione alla prevenzione e alla limitazione all’uso delle sostanze si debba fare in altro modo.
Denunciamo inoltre il clima intimidatorio che ormai va avanti da giorni soffocando tra insegnanti e studenti ogni tentativo di interrogarsi, riflettere e esprimersi su quanto accaduto se divergente dalla versione ‘ufficiale’ della Dirigente.
Vi chiediamo di sottoscrivere questa lettera di solidarietà per far capire che le domande pedagogiche ed educative sollevate dal professore sono condivise da molte persone. Esprimere il dissenso e la libertà di pensiero, anche nel luogo di lavoro, sono quelle cose che permettono di chiamarci ancora “democrazia” ed è stato bello che un docente ce l’abbia mostrato con l’esempio.