Voltare pagina! Brindisi virtuale di fine anno

12 Luglio 2021

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Cari RSU, per la seconda volta il nostro consueto brindisi di fine anno dovrà essere virtuale!

Anche se la situazione pandemica fortunatamente tende a migliorare, gli assembramenti continuano a rappresentare una fonte di rischio.

 

L’augurio, quindi, dovrà ancora essere a distanza, ma ciò non toglie che solleveremo i calici con lo spirito combattivo che ci contraddistingue, pensando e declinando i temi sui quali da settembre si dovrà ripartire per mettere a punto un “vaccino di solidarietà”, con il quale ripristinare quegli anticorpi di democrazia che si sono fortemente diluiti nella distanza imposta dalla pandemia, vero alibi dell’ormai “tutto è lecito”.

 

Ciò a cui abbiamo assistito in questi due anni è stato il barcollare della scuola e dei suoi valori democratici sotto l’ariete mascherato della DAD, delle piattaforme, dell’assenza (o da una presenza circoscritta …mordi e fuggi …) dai luoghi di lavoro. Le urgenze in pandemia hanno aperto una faglia, hanno appiattito il dissenso di base derubricando le sue storiche rivendicazioni (condizioni di lavoro, salario, qualità dell’insegnamento e della scuola pubblica) e i suoi valori a tutto favore del pericoloso pensiero delle destre emergenti in modo incontrollato in tutta Europa.

 

In questi due anni non è crollata solo la capacità di socializzazione dei giovani studenti: si sono acuite le differenze e lo status sociale delle famiglie ha avuto un peso maggiore sulla possibilità degli studenti di superare le difficoltà in pandemia. La scuola degli anni settanta, che aveva fatto ’A livella a favore degli strati sociali più svantaggiati, è stata completamente soppiantata da una scuola nella quale il fattore socio-economico è il vero motore della qualità dei risultati. Lo stesso edificio scolastico, luogo di aggregazione e uguaglianza, ha trasferito i suoi confini nei singoli contesti familiari che si sono imposti in modo ancor più determinante negli apprendimenti.

 

Il governo ha tanto blaterato sulla scuola: alle roboanti dichiarazioni sono solo seguiti fatti di pura immagine (vedi il piano scuola estate) tendenti a catechizzare l’opinione pubblica sull’assunto …basta mettere soldi in qualsiasi modo nella scuola …che la qualità migliorerà! Le bugie, anche se del Governo, hanno le gambe corte: il magnificat della DAD, della DDI e delle ingenti risorse per rimpinzare le scuole di futuribili tecnologie è pura facciata. Prova ne è che sono stati necessari ulteriori investimenti di circa 500 milioni di euro per il rinforzo e la socializzazione.

E intanto gli annosi problemi restano: le classi si fanno allo stesso modo (pollaio, ovviamente!); il valzer delle supplenze riprenderà a settembre; le millantate assunzioni di personale non si vedono e si investono soldi per un concorso estivo inutile che ben rappresenta il delirio di una politica dall’anima divisa anche sul tema del precariato, indecisa se le porta più consensi strizzare l’occhiolino al partito del merito o a quello della stabilizzazione di massa.

 

E in tutto questo marasma si destreggia il ministro Bianchi – figura negligente e oscillante tra Don Abbondio e Celestino V –  con massime dal tenore: “C’è oggi una idea di scuola novecentesca: tutti in classe per età, tutti allineati, ma questo concetto fa parte della scuola vecchia” [sic!].

 

E noi? Dobbiamo pensare non più solo a resistere, ma a voltare pagina rilanciando sui temi concreti quelli delle assunzioni, dell’eliminazione dello sfruttamento del precariato, dell’esiguità del personale, della sostanza e – senza imbarazzarsi – di quello salariale, fermo (ai minimi storici) dal 2018!

 

Buone vacanze a tutte/tutti con l’augurio di ritrovarci a settembre ritemprati per lanciare una forte iniziativa nelle scuole!

Il nostro vaccino è la nostra coerenza!

 

Anna & Claudio

consulenzarsu.cobas.torino@gmail.com

 

7 luglio 2021

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