Siamo andati all’incontro al MIUR con i rappresentanti del Ministero Pinneri (vice capo gabinetto) e Proietti (responsabile delle relazioni sindacali) con la speranza che, dopo il parere dell’Avvocatura sulla inaccettabile sentenza del Consiglio di Stato contro le maestre DM (diplomate magistrali), il MIUR avesse elaborato una positiva via d’uscita dall’intollerabile ingiustizia contro le maestre/i, evitando di trincerarsi per l’ennesima volta dietro la cortina fumogena del “governo che non c’è”. E purtroppo, come nelle precedenti occasioni, abbiamo assistito ad una replica del comportamento che la storia (o la leggenda) attribuisce al ben noto Ponzio Pilato.
Pinneri ha relazionato sulle conseguenze che il parere dell’Avvocatura dello Stato avrà sulla situazione diplomate/i magistrali, sottolineando che l’Avvocatura ha preso atto che i TAR dovranno esprimersi con sentenze che ricollocheranno in II fascia di Istituto non solo le precarie/i ma anche chi è stata/o assunta/o in ruolo. Le tempistiche dei provvedimenti saranno adesso accelerate e già il TAR del Lazio ha fissato le prime 50 udienze. Abbiamo replicato chiedendo quali ricadute immediate ci sarebbero state sia per l’inserimento in II fascia (da fare a scaglioni successivi a ogni sentenza???) sia per il riconoscimento del punteggio dato che coloro che erano inserite/i nelle GAE (graduatorie ad esaurimento) non avevano potuto produrre domanda di inserimento in II fascia durante l’aggiornamento delle graduatorie del 2017. La risposta è stata assolutamente evasiva. Subito dopo abbiamo ribadito come solo un riconoscimento del diritto di tutte/i le/gli abilitate/i ad essere inserite/i in una graduatoria (riapertura GAE) per l’assunzione in ruolo può sanare la situazione di fronte al caos che lo stesso MIUR ha contribuito a creare con una politica di non intervento sulla questione pur nota da anni. In quanto al tanto atteso parere dell’Avvocatura dello Stato abbiamo sottolineato che in realtà tale attesa è risultata solo un pretesto per prendere tempo ed evitare qui ed ora situazioni incontrollabili nelle scuole. Infine, di fronte alla comunicazione che il 3 maggio ci sarà un incontro con i sindacati “maggiormente rappresentativi”, abbiamo fatto notare che gli inviti a dialogare non ci venivano rivolti per cortesia bensì perché al MIUR erano ben consapevoli che in realtà anche un eventuale accordo con Cgil, Cisl e Uil (basato magari su una fase transitoria simile a quella del Decreto 59/17 per la secondaria) vedrebbe la contrarietà del movimento diplomate/i magistrali e dei sindacati che lo sostengono.
Crediamo quindi che, in attesa della formazione del nuovo governo, sia fondamentale preservare l’unità del movimento in tutte le sue articolazioni e evitare ogni frammentazione e competizione interna, per chiedere con forza che il nuovo governo (sui quali tempi peraltro niente si intravede) prenda atto della insopportabile ingiustizia perpetrata nei confronti delle maestre/i e responsabilmente adotti un provvedimento ad hoc per la soluzione positiva della vicenda. Da parte nostra con le diplomate/i magistrali abbiamo organizzato come CESP un Convegno nazionale (valido anche come ore di formazione, poiché il CESP è ente accreditato presso il MIUR per la formazione) il 4 maggio a Roma (Sala Convegni CESP V.le Manzoni 55) a cui abbiamo invitato tutte le forze politiche. Tale Convegno si pone il duplice scopo di valutare le proposte dei partiti che interverranno e decidere insieme la piattaforma unitaria e le caratteristiche delle necessarie, future mobilitazioni al momento della formazione del nuovo governo.
Piero Bernocchi portavoce nazionale COBAS
26 aprile 2018
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