Il Consiglio di Stato a metà febbraio ha imposto al MIUR di ripristinare il Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione (cambiando il termine Nazionale con Superiore), un organo che ha avuto in anni passati un ruolo importante, intervenendo sugli orientamenti della scuola pubblica, pronunciandosi sui provvedimenti più importanti, ministeriali e governativi, che la riguardavano. Esso era formato da rappresentanti di tutte le componenti dell’istruzione pubblica e da docenti (di ogni grado di scuola), ATA e presidi scelti direttamente con elezioni nelle scuole, elezioni che servivano anche per misurare la rappresentatività nazionale dei vari sindacati, attribuendola a quelli che superano il 5% dei voti.
Il CNPI (ora CSPI ), le cui ultime elezioni si sono svolte nel 1996, pur essendo un organo solo consultivo, con i suoi diversi pronunciamenti contro riforme distruttive proposte dai vari governi, è stato utile in varie mobilitazioni contro di esse, proprio per l’autorevolezza dell’organo da cui provenivano: e, proprio perché per il MIUR era un organo tutto sommato scomodo, almeno in alcune circostanze, il Ministero lo aveva soppresso. Ma ora, grazie all’imprevisto intervento del Consiglio di Stato, il MIUR è costretto a ripristinarlo e a convocare elezioni nelle scuole che si terranno il 28 aprile.
Ma, ruolo generale del CSPI a parte, queste elezioni sono molto importanti per noi COBAS per la questione della Rappresentatività/Rappresentanza Nazionale alla quale sono legati i diritti sindacali, e in primis il diritto di tenere assemblee in orario di servizio e di partecipare alle trattative. Dall’avvento, nel 2000, dell’”autonomia scolastica” e delle RSU i sindacati monopolisti (in particolare Cgil, Cisl e Uil) hanno imposto un meccanismo per misurare la rappresentanza nazionale delle organizzazioni sindacali, prendendo come parametro la percentuale di voti complessivamente raggiunta a livello nazionale nelle elezioni RSU dalla singola organizzazione. Ciò è antidemocratico, oltre che giuridicamente assurdo, perché nelle elezioni RSU per poter esprimere il voto per un sindacato a livello nazionale bisogna avere nella propria scuola un candidato alle RSU di quel sindacato. Come se, per le elezioni politiche, si votasse nei singoli caseggiati per i rappresentanti di condominio, e contemporaneamente con lo stesso voto si designassero gli eletti al Parlamento nazionale e si potesse dare il voto ad un partito per il Parlamento solo se in quel caseggiato c’è un candidato di quel partito per la carica di rappresentante di condominio.
E questa impossibilità di votare se non c’è un candidato, è particolarmente penalizzante per noi COBAS a causa della maggiore difficoltà che incontriamo rispetto agli altri, nel reperire candidati/e nelle scuole, poiché :
a) ci viene sempre impedito, e persino durante la campagna elettorale RSU, di tenere assemblee nelle scuole in orario di lavoro, e assai spesso pure fuori orario, mentre i sindacati monopolisti hanno il monopolio permanente delle assemblee e della libera presenza e propaganda nelle scuole;
b) i sindacati suddetti hanno migliaia di distaccati, che hanno potuto girare in lungo e in largo nelle scuole alla ricerca di candidati/e, mentre i COBAS sono formati da docenti ed Ata che lavorano tutti i giorni a scuola, senza distacchi/permessi e senza quindi possibilità dei “giri” di cui sopra;
c) i potenziali candidati/e COBAS sanno che, se eletti RSU, quotidianamente dovranno opporsi ai presidi-padroni e spesso da soli, a differenza dei candidati dei sindacati concertativi che con il potere scolastico, e politico in generale, hanno solitamente grande complicità e collusioni.
E il meccanismo antidemocratico messo in piedi dai sindacati monopolisti, ha funzionato anche stavolta. Nelle elezioni RSU di marzo, siamo riusciti a presentare liste, malgrado i motivi sopra citati, in un migliaio di scuole, in 67 province e con oltre 3000 candidati/e, ottenendo, in tali scuole, circa il 21% di voti, collocandoci al terzo posto nazionale dopo Cgil e Cisl e con un incremento del 20% sia di voti che di RSU elette, rispetto alle elezioni del 2012. Però, nelle restanti scuole (la maggioranza) dove non abbiamo potuto presentare candidati/e, nessuno ha potuto votare per i COBAS e quindi la percentuale globale di voti non ha raggiunto quel 5% necessario per avere la rappresentanza nazionale.
Ora nelle elezioni per il CSPI, la situazione cambia: esse infatti saranno sul modello delle normali elezioni politiche, si voterà su liste nazionali, con candidati nazionali delle organizzazioni sindacali che si presentano e quindi, al contrario delle elezioni RSU, in tutte le scuole si potrà votare per i COBAS. Queste elezioni sono quindi per noi un’occasione molto importante per dimostrare il grado di effettivo consenso che i nostri temi e obiettivi – e la nostra lotta in difesa della scuola pubblica e delle condizioni salariali e di lavoro di docenti ed Ata – riscuotono tra i lavoratori/trici dell’istruzione. Dobbiamo superare il fatidico 5% di voti, per dimostrare inconfutabilmente il nostro peso e ruolo nella categoria e per aprire un contenzioso sindacale e giuridico che ci faccia ottenere finalmente la restituzione dei diritti sindacali fondamentali. E tramite i COBAS recupereranno diritti tutti i docenti ed Ata che si oppongono alla cattiva scuola del ddl Renzi, ai presidi-padroni che premiano o puniscono docenti e Ata, scelgono il personale e cancellano gli organi collegiali, alla scuola miseria – con i contratti di docenti e Ata bloccati, il taglio dei finanziamenti alle scuole, gli sgravi fiscali per chi iscrive i figli a scuole private – e alla scuola-quiz, in cui si valutano studenti, docenti e scuole sulla base dei quiz Invalsi .
Dunque, anche se l’impegno di una nuova campagna elettorale, dopo averne appena conclusa una, è certamente gravoso, vi chiediamo, data la notevole importanza del risultato per recuperare i diritti sindacali e i tempi veramente ristretti che abbiamo a disposizione, un ulteriore grande sforzo in questi 20 giorni che ci separano dalle elezioni per informare il maggior numero di colleghi/e di queste elezioni, di quanto sia importante tornare a votare COBAS, tenendo assemblee e riunioni nelle vostre scuole (consentite anche a noi in questa diversa campagna elettorale), diffondendo materiali e notizie de visu ma anche attraverso l’uso dei vari social network che abbiate a disposizione. Da parte nostra, stiamo organizzando in quante più scuole/distretti possibile, una serie di riunioni/assemblee elettorali (di cui vi arriverà comunicazione nelle scuole) alle quali, vi invitiamo a partecipare e a far partecipare il maggior numero di colleghi/e.
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