Ci risiamo, cambiano i Governi, cambiano i Ministri ma la scuola italiana sta per ricevere il “colpo di grazia” per essere affondata definitivamente.
La Ministra Carrozza si era impegnata a “cambiare direzione” ma i fatti confermano il contrario: poche risorse alla scuola, tagli di personale (e di anni scolastici), tagli agli stipendi….e precari sempre più “precari”….
Si prevede all’orizzonte l’ennesima beffa, appunto, verso i precari non ancora “abilitati”: i PAS, cioè quei percorsi abilitanti gestiti dalle Università (e pagati lautamente dai precari…) sembra che partano solo in alcune Regioni.
A quanto sembra (ma è un comunicato ufficiale dell’USR piemontese), l’Università di Torino ha posto il veto per l’attivazione dei Percorsi Abilitanti Speciali (PAS) per la scuola dell’infanzia e la primaria e non li ha attivati per tante altre classi di concorso: A245 – A246 – A345 – A346 – A445 – A446 – A545 – A546 – A946 – A063 – A065 – A044 – C460 – C031 – C032 – C033 – C034 – C450 – C260.
A questi colleghi, candidamente, si da la possibilità di chiedere il nulla osta per frequentare i PAS presso le Università che li hanno attivati.
Ciò è veramente INACCETTABILE!!! Non è possibile che alcune regioni attivino questi percorsi ed altre no. Si verificherebbe l’ennesima “guerra tra poveri” e una vergognosa disparità tra i precari che hanno i titoli previsti dalla Legge per partecipare ai PAS.
Se in Piemonte, per esempio, non venissero attivati i Pas nel triennio 2013/2016, i precari delle altre regioni (dove, invece, saranno attivati) otterrebbero la “famosa” abilitazione passando avanti a tutti/e. O, in alternativa, i precari del Piemonte sarebbero costretti a frequentare i PAS in altre regioni con conseguente “esborso” di denaro (oltre alla “tangente” universitaria..) per i viaggi se non addirittura costretti a dimettersi dalle supplenze.
Ma la domanda che sorge spontanea è la seguente: se l’Università di Torino non ha alcuna intenzione ad attivare questi percorsi, perchè il MIUR non organizza con le proprie risorse (cioè nelle stesse scuole pubbliche, con insegnanti qualificati che entrano ogni giorno in classe a differenza dei “baroni universitari”) i corsi abilitanti??? E’ proprio necessario far spendere a precari, che hanno “retto” la scuola italiana per decenni, 3.000 Euro per ascoltare nozioni che nulla hanno a che fare con il normale lavoro che si svolge ogni giorno in classe??
Ma se questo non fosse possibile – e vorremmo una spiegazione plausibile – perchè gli stessi precari dovrebbro rinunciare alle supplenze, spendere altri soldi per viaggi e soggiorni per frequentare un corso in Emilia Romagna o in qualsiasi altra regione italiana???
Ha un senso tutto ciò???
VOGLIAMO
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CHE vengano attivati TUTTI i percorsi PAS in Piemonte per tutti gli insegnamenti così come stabilito dalla normativa;
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CHE gli orari e i costi dei corsi siano compatibili con le esigenze del personale già in servizio;
CHIEDIAMO UN INCONTRO CON IL RETTORE AFFINCHE’ CI DICA PER QUALE MOTIVO IN PIEMONTE NON E’ POSSIBILE ATTIVARE I CORSI ABILITANTI.
INVITIAMO TUTTI I COLLEGHI E LE COLLEGHE A PARTECIPARE AL
PRESIDIO
VENERDI’ 7 FEBBRAIO ORE 16,30
RETTORATO – VIA PO 17 – TORINO
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