Il 28 aprile sulla Gazzetta Ufficiale sono stati pubblicati i bandi dei concorsi per la scuola. Sulla necessità dell’indizione dei concorsi ordinari c’era una condivisione unanime mentre assurda ci appare la scelta forzata di voler far svolgere il concorso straordinario per la secondaria con prova selettiva da tenersi questa estate quando la stessa ministra non è neanche in grado, data l’emergenza coronavirus, di poter affermare con sicurezza se le scuole a settembre potranno riaprire. E secondo lei si potrebbero tenere i concorsi! La Ministra parla di classi pollaio e di un rientro a Settembre con distanziamento: come pensa di risolvere queste questioni se non ci saranno le assunzioni? Pensa davvero che qualcuno creda che i concorsi si faranno? Dove si dovrebbero tenere, visto che si prevedono migliaia di candidati? Quali saranno le commissioni giudicatrici?
Viene il sospetto (molto di più….) che sia un modo per non assumere nessuno a settembre.
E ancora una volta molti docenti vedranno allontanarsi la prospettiva della trasformazione del loro contratto da tempo determinato a tempo indeterminato nonostante svariati anni di lavoro nelle istituzioni scolastiche garantendone il loro funzionamento. Ribadiamo invece che i precari con più di 3 anni di servizio hanno diritto all’assunzione a tempo indeterminato prevedendo per loro un canale parallelo per l’immissione in ruolo.
Ma non condividiamo neanche il modo inaccettabile con cui dovrebbe avvenire la selezione: 80 quiz a cui rispondere in 80 minuti! Sicuramente un test di abilità mnemonica e di reattività che punisce i docenti riflessivi, coloro che “pensano”.
La forzatura imposta dalla ministra rischia pertanto di far trovare le scuole a settembre con ulteriore carenza d’organico. Per evitare questo rischio sarebbe stato sufficiente indire il concorso straordinario per soli titoli e servizi. La domanda si sarebbe potuta presentare per via telematica, si stilava una graduatoria e ad agosto ci sarebbero stati tutti gli elementi certi per poter procedere all’assunzione.
La nostra Organizzazione Sindacale si mobiliterà pertanto affinché il Parlamento in sede di conversione in legge del decreto scuola apporti le suddette modifiche.
Nell’immediato pertanto i Cobas si riconoscono appieno nella petizione on line lanciata dai precari della scuola che ad oggi ha raccolto oltre 4.000 firme ed invitano a firmarla e a condividerla al seguente link: http://chng.it/NkjyHYZ8
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