Ormai è diffusa la situazione in cui si chiede sulla didattica a distanza di tutto e di più nel nome dell’emergenza. Il problema a volte nasce da dirigenti “comandanti” ma molto spesso nasce da invasati animatori digitali, colleghi dello staff e colleghi semplici più realisti del re.
Tutta la materia in oggetto non è normata, né contrattualizzata: l’unica cosa che abbiamo ritenuto doverosa dall’inizio della vicenda è stata quella di garantire una forma di diritto allo studio degli studenti declinato, in questo contesto di emergenza, in forme di coinvolgimento e di presidio della scuola pubblica.
Da questo a passare allo stravolgimento totale per cui ci si richiede di far finta di nulla e di continuare a “erogare” un servizio che riproduca fedelmente la scansione oraria pre-emergenziale, le verifiche, le valutazioni …c’è un abisso che solo le fervide menti di chi non ha problemi di figli, di spazi di lavoro, di gestione familiare, possono ignorare.
Alleghiamo una dichiarazione individuale, del nostro Esecutivo Nazionale che serve a stigmatizzare la situazione e tutto ciò che va oltre il contratto, le norme e il buon senso che la situazione imporrebbe. Fare gli splendidi con il tempo e le risorse altrui merita una vera e propria alzata di scudi a difesa del diritto costituzionale della libertà di insegnamento e della tutela della propria vita e della privacy di ciascuno.
Anche se ritenete di non aver bisogno di utilizzarlo, fatelo girare il più possibile tra i colleghi della vostra e delle altre scuole.