Le orribili parole di Bussetti sulle scuole del sud non sono semplicemente una battuta di cattivo gusto. Troppo semplice liquidarle come uno scivolone, come stanno facendo i suoi pavidi alleati di governo del m5s, imbarazzati dall’esito nefasto del governo del “CambiaNiente”.
Quelle parole ci sembrano piuttosto il triste preludio dell’idea di regionalizzazione della scuola pubblica italiana che questo esecutivo ha in mente sin da quando si è insediato.
Troviamo altresì gravissimo che un Ministro dell’Istruzione faccia distinzione tra scuole di serie A e di serie B, visto che suo compito è rimuovere le differenze e offrire alle cittadine e ai cittadini un’istruzione pubblica e di qualità.
Ma questo governo ha dimostrato finora di non avere a cuore la scuola pubblica e l’università e l’ha fatto nella modalità più tradizionale dei governi a guida Lega: coi tagli economici, l’assoluta indifferenza verso i lavoratori e le lavoratrici di tutto il comparto e un disinteresse cronico verso i nostri utenti: le studentesse e gli studenti.
Il 15 Febbraio avrà inizio una consultazione tra il governo e i governatori delle Regioni Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna, che hanno chiesto l’autonomia differenziata. Pensiamo che sia un passaggio estremamente pericoloso per la scuola pubblica e ci opporremo con ogni mezzo necessario. Non ci importa adesso che il Ministro si scusi per la frase infelice, come va domandando il vicepremier Luigi Di Maio.
Quello sarebbe il minimo in un Paese normale. Preferiremmo si facesse piuttosto un giro tra le nostre aule, nei nostri plessi didattici, a verificare le condizioni in cui docenti, collaboratori e allievi vivono quotidianamente.
E invece ci risulta che il signor Bussetti, come un politicante di bassa Lega, è già in tour elettorale in vista delle europee.
COBAS SCUOLA TORINO
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