La scuola italiana posta definitivamente sotto attacco dal governo Renzi ha fino ad oggi combattuto strenuamente articolando la protesta su molti piani: manifestazioni locali e nazionali, flash mob, presidi, scioperi. Fino alla sciagurata approvazione definitiva della legge 107 si era efficacemente e faticosamente raggiunta una vera unità nella mobilitazione anche accettando l’esistenza di punti di vista differenti. Sappiamo che l’unità fra diversi richiede ad ognuno la capacità di convergere su obiettivi comuni e lo abbiamo fatto coscienti di rispondere alle attese di gran parte della categoria. In questo spirito abbiamo costruito insieme, noi e voi, le mobilitazioni che hanno punteggiato la protesta della scuola dal mese di aprile in avanti.
Ci eravamo lasciati a luglio con l’idea di rilanciare unitariamente e già da settembre la battaglia contro la legge 107, ripartendo con un’assemblea pubblica dei delegati RSU; in seguito circa 60 RSU ci hanno scritto sollecitando questo evento e richiedendo con forza che si caratterizzasse come un’iniziativa unitaria. A quella sollecitazione noi abbiamo aderito in modo convinto ma registriamo oggi che l’assemblea è indetta “unitariamente” dal cartello dei sindacati firmatari di contratto con la conseguente esclusione dei sindacati di base. E’ evidente che in questa vicenda consumate una grave rottura dell’unità della categoria di cui vi assumete tutta la responsabilità.
Noi continuiamo a credere che l’unità della categoria sia un bene e, poiche’ non siamo irresponsabili e rispettiamo gli impegni presi con i lavoratori, parteciperemo all’assemblea del 19 ottobre.
Continueremo anche a perseguire la massima unità possibile sulla base di un confronto paritario teso allo svolgimento di iniziative condivise.
Per il resto, e da questo momento, prendiamo atto della vostra scelta e riprendiamo il nostro lavoro di contrasto alla riforma Renzi coscienti che molto di male è già legge mentre molto altro si appresta a diventarlo con l’esercizio delle deleghe al governo.
Ci aspetta anche una battaglia serrata per l’attuazione di un forte recupero salariale in paga base, il mantenimento della progressione di anzianità e l’ottenimento di condizioni pensionistiche decenti.
Quindi molta unità servirà ancora e proveremo a costruirla dal basso perché forse è troppo chiederla a chi ha sottoscritto tutti gli accordi e concertato tutte le leggi (antisciopero, parita’, autonomia, dirigenza) che, progressivamente, ci hanno condotto nella disastrosa situazione che ha permesso a Renzi di varare la sua riforma della scuola e attaccare frontalmente i diritti dei lavoratori.
Per i Cobas Scuola Torino
Pino Iaria
Per la CUB Scuola Università Ricerca Torino
Natale Alfonso
Torino, 15 ottobre 2015
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