Tre anni di iniziative e di lotte auto-organizzate dei lavoratori della scuola hanno portato ad un primo risultato, l’approvazione alla Camera dei Deputati di un emendamento, all’interno del D.L. di riforma della P.A., a favore di Quota 100+ (ex Quota 96), che dovrebbe permettere a 4 mila docenti e Ata di poter finalmente andare in pensione dal I settembre 2014, con due anni di ritardo, a parziale risarcimento del furto perpetrato dalla Fornero.
Non sono stati sufficienti i maldestri tentativi di INPS e RdS, in questi anni con dati assurdi sugli aventi diritto (addirittura 10 mila) e sulle coperture mancanti e non certe, assistiamo ancora agli ultimi tentativi di “blasonati” giornalisti e “prezzolati” economisti di fermare il giusto riconoscimento di un diritto riconosciuto e ormai indifferibile, con falsità sui dati (430 milioni in 5 anni, 35 nel 2014, e circa 100 gli altri anni), e ignoranza, se non malafede, del fatto che tali lavoratori hanno un’unica possibile uscita ogni anno, il 31 agosto.
Aspettiamo ancora la votazione al Senato, ma siamo costretti a dover subire l’ultimo colpo di coda del MEF, che non volendo accettare questa decisione, costringe gli aventi diritto ad aspettare anche fino al 2020 per ricevere il TFR/TFS.
Un ricatto senza nessuna ragione, in quanto il TFR/TFS e’ salario differito dei lavoratori, che lo hanno accumulato in tutti questi anni.
Senza la continua pressione dei lavoratori questo risultato non sarebbe stato raggiunto e la rabbiosa reazione di questi squallidi personaggi dimostra quale fosse la posta in gioco, rimettere in discussione gli orrori della norma Fornero e di questo i Quota 96 debbono andare fieri, potrebbe essere il primo intoppo su questo furto perpetrato su tutti i lavoratori di ogni settore.
Rimangono insolute alcune questioni che ci costringeranno a essere vigili e pronti a riprendere la lotta nel caso si presentino.
• Il primo punto riguarda la questione se gli aventi diritto fossero più di 4 mila, limite massimo previsto dall’emendamento, su questo punto e’ fondamentale che tutti i 4 mila che usciranno quest’anno si impegnino a sostenere chi rimarrebbe fuori, in quanto la lotta di tutti ha permesso questo primo passo.
• L’altro punto da affrontare immediatamente riguarda iniziative volte a imporre che il TFR/TFS venga erogato nei tempi previsti per tutti gli altri lavoratori.
Non e’ accettabile che dopo il ritardo di due anni al diritto alla pensione, i Quota 96 , ancora solo loro, siano di nuovo penalizzati con il sequestro dai 3 ai 9 anni del salario differito.
Rimane insoluto il problema della norma Fornero, che colpisce i lavoratori della scuola nati negli anni successivi, come anche la questione dei lavori usuranti e dell’allungamento dell’eta’ lavorativa fino a 67 anni.
Per questo siamo impegnati come Cobas a promuovere e partecipare a tutte le lotte che si apriranno, come lo siamo stati in questi ultimi anni a difesa dei Quota100+.
Dopo il passaggio al Senato, sarà necessario che il MIUR e INPS si attivino immediatamente a emanare le relative circolari per presentare domanda e pubblichino nei tempi previsti l’elenco completo degli aventi diritto, emettendo immediatamente il relativo decreto di uscita dal lavoro, in modo che i lavoratori non debbano tornare a scuola.
Nel caso le domande presentate siano inferiori a 4 mila, chiediamo al MIUR di esentare immediatamente tutti dal riprendere servizio.
L’INPS deve impegnarsi ad emettere un decreto provvisorio della pensione, già dal primo mese, per permettere agli aventi diritto di avere un reddito, seppure provvisorio, in attesa del conteggio preciso.
E’ un atto dovuto, a risarcimento degli ostacoli che in questi anni testardamente ha posto sul nostro cammino.
Quota96 Cobas 2 agosto 2014
Per info:
Rina Anzaldi, cell.+39 3406112811, mail: venere.anzaldi@virgilio.it
Francesco Martino, cell. +39 3913929137, mail:francomartino@libero.it
Franco Spirito, 0574981554, mail: f.spirito@match.it
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