Ormai è difficile sbalordirsi, in un paese come il nostro, delle norme che i Governi (siano essi di sinistra, centro o destra) varano, norme che spesso vengono impugnate dai Tar e da tutti gli organismi di “controllo”.
Sembra quasi che, in particolare nella scuola degli ultimi 5/6 anni, ci sia un accordo tra Amministrazione e l’ordine degli Avvocati per cui moltissime norme emanate dal Ministero dell’Istruzione vengono subito (e con molta facilità) bloccate dai ricorsi. E l’amministrazione deve spendere per questo motivo (cioè per la “leggerezza” delle norme emanate) centinaia di migliaia di euro.
Eppure sembra che dopo la sconfitta sulle fasce nelle graduatorie ad esaurimento, quella sugli scatti di anzianità ai precari, quella sul contingente degli insegnanti di sostegno (per citarne solo alcune) il Ministero continua, imperterrito, sulla stessa strada.
Ultimo caso: concorso-truffa di Profumo.
Come molti sanno l’art.5 della costituzione (che a noi non piace!!!) dà alle Regioni alcune competenze.
Tra queste c’è quella di decidere il calendario delle lezioni. Ebbene, la Regione Piemonte con delibera della Giunta Regionale 19 marzo 2012, n. 23-3533 Calendario scolastico regionale per l’anno 2012/13 – Decreto legislativo n. 112 del 31 marzo 1998, art. 138, comma 1, lettera d, aveva deliberato la chiusura delle scuole nel periodo di Carnevale nel pieno rispetto delle proprie prerogative legislative e competenze funzionali.
Ma cosa fa Profumo?? Comunica che in tale periodo si terranno le prove scritte per il suo super concorsone, fregandosene (o, forse, ignorando che ci possa essere una norma diversa) di quello che le regioni e poi i collegi docenti avevano deliberato.
Ci troviamo quindi di fronte all’ennesimo contenzioso che si dovrà aprire con l’amministrazione quando, invece, sarebbe bastato spostare le date più avanti e magari utilizzare i soldi da spendere per le spese giuridiche, per comprare la carta igienica e i gessetti alle scuole.
Ma la cosa che fa davvero rabbia è che alcuni dirigenti scolastici, più realisti del re, abbiano già comunicato ai docenti che, anche se la scuola è chiusa, loro dovranno recarsi a fare “i guardiani”.
Ma ci chiediamo, questi dirigenti conoscono la normativa?? Si ricordano che a settembre hanno fatto votare e inserire nel Pof il calendario scolastico? Sanno che imporre l’attività di vigilanza risulta palesemente in contrasto con l’art. 2103 c.c. in quanto trattasi di mansione difforme ed oggettivamente inferiore a quella per la quale i docenti sono stati assunti? Sanno che il d.p.r. n. 487/ 94 all’art. 9 (attuativo del citato d. lgs.) prevede la costituzione di uno specifico comitato di vigilanza e non l’individuazione di singoli soggetti destinatari di un generico obbligo di vigilanza?
Probabilmente non lo sapranno ma sanno, sicuramente, che i docenti davanti ad una circolare e/o ad un ordine di servizio, probabilmente, avranno paura e accetteranno (loro malgrado) di perdere un giorno di vacanza per recarsi a fare il loro lavoro di vigilantes (a zero Euro, chiaramente!!!).
Questo è il vero problema della scuola italiana, rialzeranno i docenti la testa e cominceranno a difendere quei pochi diritti che ancora hanno (prima che il nuovo contratto nazionale venga firmato!!!)??
I Cobas Scuola hanno già diffidato l’Ufficio Scolastico Regionale, diffideranno i dirigenti scolastici e hanno inviato una lettera al Presidente della Regione Piemonte affinchè faccia al più presto un ricorso al Tar poiché questa forzatura viola decisamente l’autonomia delle Regioni.
Invitiamo i docenti a comunicarci le “mosse” dei dirigenti scolastici: non basta una generica Circolare, è necessario PRECETTARE e per far ciò deve intervenire il Prefetto. Teniamo duro almeno su questo, rifiutiamoci ad accettare l’ennesima illegittimità.
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