Ci siamo: il carrozzone Invalsi, con le ruote a terra, e i presidi-padroni hanno provato con minacce, imbrogli e blandizie a far svolgere nelle scuole gli ignobili, grotteschi e distruttivi quiz Invalsi, che insultano la scuola pubblica, ogni didattica di qualità, la professionalità dei docenti e qualsiasi serio apprendimento da parte degli studenti.
I quiz saranno usati per classificare le scuole, i docenti, gli studenti, e per differenziare gli stipendi degli insegnanti. In tutti i paesi dove questa assurda e penosa pratica è stata applicata (con una opposizione crescente che oramai li mette pesantemente in discussione dappertutto), la didattica è stata stravolta e, invece di insegnare sul serio le materie, i docenti sono stati costretti in modo umiliante e catastrofico a trasformarsi in addestratori da quiz, con libelli appositi (come quelli abominevoli che girano in questi giorni nelle scuole) e con pratiche da scuola-guida per la patente.
La nostra campagna ha smascherato, però, la colossale truffa. E il MIUR, vista la mala parata, ha scaricato i presidi-kamikaze, ammettendo con la Nota 2792 che ogni decisione sui quiz Invalsi deve essere “deliberata dal Collegio docenti” e che non ci sono obblighi per i docenti in assenza di tali delibere. Smascherata la truffa, molti presidi-kamikaze, diffidati in tante scuole dai COBAS dal procedere nelle illegalità, hanno usato, anche oggi, ogni tipo di pressione e minacce per costringere i docenti a collaborare.
Ciò malgrado, in molte scuole di Torino e provincia si è creato il caos: all’IIS Boselli le prove non sono state somministrate, lo stesso è successo in molte classi del Liceo S. “Copernico” ed in altre scuole. In moltissime altre scuole sono state somministrate ma, con parere unanime dei colleghi, non saranno corrette.
Ma la cose più “simpatica” (il che rende davvero grottesca la “forzatura” dei dirigenti scolastici e la validità stessa delle prove) è successa questi Istituti:
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all’ITC “Rosa Luxemburg”di Torino, un collega di diritto, sfidando un illegittimo ordine di “non servizio”, è entrato in classe durante la sua programmata ora di lezione (ore 11,00) ha interrotto le prove ed ha svolto normalmente la lezione. Quiz interrotti a metà
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all’IIS “Martinetti” di Caluso il Dirigente, d’imperio, ha convocato tutte le classi seconde in aula magna, ha “sequestrato” i registri di classe e, non avendo a disposizione insegnanti disposti a collaborare ha “invitato” (??) gli assistenti amministrativi a “somministrare” i Test. E’ evidente che tutto ciò invalida (o almeno dovrebbe, anche se oramai non ci scandalizza più nulla) le prove. Ma come, i Test, presentati dal ministro come uno strumento fondamentale per migliorare il livello degli studenti, somministrati e magari corretti dal personale di segreteria?? (con tutto il rispetto dovuto a questi lavoratori ci sembra che il loro compito sia un altro).
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all’IIS “Prever” di Pinerolo stessa cosa: test “somministrati” dal personale di segreteria con l’aggravante che alcuni insegnanti, nelle ore di lezione, hanno richiamato le loro classi, interrompendo le prove, e svolgendo normalmente la lezione.
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all’ISAA “Fobelli” di Crodo (VB) un insegnante è entrato nella sua classe, peraltro classe “campione” cioè con la presenza di un dirigente esterno nominato dall’Invalsi, ed ha invitato i “somministratori” ad allontanarsi dalla classe perché lui doveva svolgere normalmente le 2 ore di lezione. E così è stato, con buona pace del dirigente scolastico, del membro invalsi e del ministro.
Vorrebbero far crederci che questo sarà il sistema che “consentirà alle scuole di verificare l’efficacia didattica del sistema posto in essere da ciascuna”??. Ma ci facciano il piacere, hanno fatto perdere un giorno di lezione agli alunni (in un periodo importante dell’anno scolastico) per pagare l’ennesimo inutile Ente italiano
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4 comments on “La “pagliacciata” Invalsi: Nel primo giorno dei Test , che interessava solo le classi seconde delle scuole Superiori, a Torino e provincia in molte scuole si è creato il caos”
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