Tra i miasmi postribolari che esalano dai palazzi del Potere, centinaia di migliaia di lavoratori/trici e studenti oggi hanno portato nelle strade di decine di città italiane una ventata di aria fresca, di ribellione e protesta contro l’arroganza padronale e governativa. Nel quadro dello sciopero generale convocato dai COBAS (con partecipazioni significative soprattutto nella scuola, con medie del 25% nelle principali città, ma positive anche nella Sanità, in vari settori del Pubblico Impiego, alla Telecom, alle Poste, a cui si aggiunge il notevole successo dello sciopero dei trasporti urbani, tra il 50 e il 90% nelle principali città, anticipato a due giorni fa) e di quello convocato per i metalmeccanici da Fiom, COBAS e altri sindacati di base (con partecipazioni fino al 70-80% nelle province più significative), lavoratori/trici del lavoro pubblico e privato, insieme a tanti studenti medi e universitari, hanno oggi manifestato per dire al Paese e al mondo che l’Italia non è quella orripilante e grottesca realtà disegnata dalle ultra-corrotte contorsioni di un potere senza freni né limiti istituzionali, politici, morali e culturali. In particolare come COBAS abbiamo svolto 16 manifestazioni, a ROMA, dove si è registrata la presenza più rilevante con circa 15 mila lavoratori/trici, studenti e migranti per le vie del centro, TORINO, CAGLIARI, PALERMO, FIRENZE, NAPOLI-Pomigliano, SALERNO, GENOVA, TRIESTE, LIVORNO, POTENZA, BARI, PADOVA, LANCIANO, TERNI, SIRACUSA…..
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